Icona Madonna di Vladimir dipinta a mano con risa cesellata a mano in rame argentato e coralli incassati, aureola dorata.

Icona Madonna di Vladimir con riza e coralli

AFI-IC-116011
Non disponibile
620,00 €

Icona Madonna di Vladimir dipinta a mano con risa cesellata a mano in rame argentato e coralli incassati, aureola dorata.

Quantità

Vuoi essere avvisato quando torna disponibile?


  • Pagamenti
  • Spedizioni
  • Condizioni di vendita
 

Icona Madonna di Vladimir dipinta a mano con riza cesellata a mano in rame argentato e coralli incassati, aureola dorata. Queste icone sono il frutto del lavoro di un numero limitato di artisti artigiani polacchi, importiamo queste splendide icone da oltre 30 anni, scegliendo personalmente ogni singolo pezzo. Icona Madonna di Vladimir dipinta a mano con risa cesellata a mano in rame argentato e coralli incassati, aureola dorata. Queste icone sono il frutto del lavoro di un numero limitato di artisti artigiani polacchi, importiamo queste splendide icone da oltre 30 anni, scegliendo personalmente ogni singolo pezzo. La Madonna di Vladimir, conosciuta anche con il nome di Madonna della Tenerezza,  è certamente la più celebre e la più bella tra tutte le Madre di Dio della tenerezza che si differenziano dalle altre per la vicinanza guancia a guancia tra la Madonna e Gesù bambino.La Vergine di Vladimir è ben diversa dalle madonne occidentali, perché è penetrata da uno spirito diverso, severo e ieratico: mostra una madre che stringe affettuosamente il figlio contro il petto, ma il suo volto non esprime gioia: gli occhi profondi, pieni di tristezza, guardano dritto verso lo spettatore e hanno un’espressione misteriosa e afflitta. Pure il volto del Bambino riflette gravità e concentrazione. La tradizione vuole che la Vergine di Vladimir, come numerose altre icone, sia stata dipinta da san Luca. Essa sarebbe stata trasferita, verso il 450, da Gerusalemme a Costantinopoli, dove sarebbe restata fino al secolo XII. Successivamente, dopo alterne vicissitudini, Jurij Dolgorukij, principe di Kiev, l’affidò al monastero della città di Vyšgorod. In seguito lo stesso principe fece dono della città e del monastero a suo figlio, il principe Andrej. È in quest’epoca che l’icona cominciò a operare miracoli e attirò numerosi fedeli. Un giorno il principe Andrej, vedendo l’icona restare in aria, sospesa in mezzo alla chiesa, comprese che la Vergine aveva scelto un altro luogo, diverso da quello in cui si trovava. Così il principe, seguendo la gente che partiva verso il Nord della Russia, decise di fondare un nuovo principato nella città di Rostov e in piena notte si avviò verso il nord, portando con sé l’icona di Vyšgorod. Arrivato presso Vladimir, vide che i cavalli si rifiutavano di avanzare. Fece allora celebrare un’ufficiatura (moleben) in onore della Madre di Dio e decise di far costruire una chiesa in quel luogo. Due anni più tardi, nel 1160, la costruzione era già ultimata e l’icona, riccamente ornata a cura del principe Andrej, vi fu esposta alla venerazione dei fedeli. Da allora porta il nome di quella città. Come tutte le altre icone di Maria, essa porta l’iscrizione «Madre di Dio». È questo titolo, il più grande mai date a una donna, che ci offre la chiave per comprendere la dignità di Maria, intimamente legata al mistero del Verbo fattosi uomo. Il fascino che questa icona esercita non si spiega soltanto per le sue qualità artistiche o per il ruolo avuto nella storia della Russia. Chi l’osserva intuisce che queste forme, portatrici di un intenso linguaggio simbolico, introducono nella realtà del mistero del Dio incarnato.Lo sguardo enigmatico di Maria sembra introdurci nel mistero della sua maternità divina: non è quello di una mamma fiera di un bambino eccezionale, ma uno sguardo che irraggia e dirige verso noi tutta la ricchezza interiore di colei che ha contemplato suo Figlio per tutta la vita. È uno sguardo di fede, perché ella ha concepito Dio nel suo cuore prima di concepire Dio nel suo corpo. Con una mano stringe a sé il Figlio, mentre l’altra s’innalza verso di Lui, con un gesto delicato e rispettoso, come se volesse sostenerlo e al tempo stesso dirigervi la nostra attenzione. Infatti, sebbene la Vergine occupi il posto centrale dell’icona, la sua presenza è tutta per il Figlio: l’inclinazione della testa, il busto leggermente girato, il gesto delle mani attorno al Figlio, fanno di lei il luogo della presenza del Verbo incarnato. È Lui il Signore di tutti i tempi, la gloria di Dio. Tutto in Lui è luminoso. Egli è: «Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero».Sulla fronte e sulle spalle, la Madre porta una stella brillante, simbolo della sua verginità prima, durante e dopo la nascita del Figlio, una verginità che penetra tutto il suo essere: è la disponibilità totale allo Spirito divino che fa di lei uno strumento della potenza creatrice di Dio. Essere madre ed essere vergine non sono più realtà incompatibili, ma si completano e sono necessariamente legate l’una all’altra. Maria è madre di Dio, perché è vergine.Nella Vergine di Vladimir tutto prende significato profondo dal Bambino: il suo volto non riflette la felicità di un figlio vicinissimo a sua madre: i suoi grandi occhi sono pieni d’angoscia e trasformano il movimento di tenerezza in un movimento di paura. Sotto lo sguardo del Figlio, anche gli occhi della Vergine sembrano velarsi di tristezza, perché la Madre conosce la sorte del Figlio. Ella sa che è divenuto uomo per soffrire la passione.

Materiale
legno
Dimensioni icone dipinte
cm 28X32
Prodotto aggiunto alla lista dei desideri